Amore che Vieni, Amore che Vai
Torrione del Lanaitto /Monte Uddé
250 m 8a /7b+ obbl. S2+, Torrione del Lanaitto /Monte Uddé
Gennaio 2024
Mingolla Federica , Amadio Michele, Migliano Andrea
Prima libera integrale : Federica Mingolla
Avvicinamento: come per le vie del torrione del Lanaitto: parcheggiare l’auto all’altezza del bivio della strada sterrata che sale verso il Cuile Marghine Ruju, prima del Cuile attaccare a salire su dritti per un canale/ pietraia segnato con degli ometti. Arrivati sotto la parete andare verso destra in corrispondenza di un’evidente grotta . La via parte sulla sinistra della grotta. Presente una corda statica per aiutare l’avvicinamento alla base.
Materiale: 2 corde da 60, 10 rinvii + 2 slunghi, una serie di TotemCam con doppi 0,50 (nero) -0,65 (blu)-0,80 (giallo)- 1,00 (viola)- 1.25 (verde)- 1.50 (rosso)-1,80 (arancione) .
1 tiro: 7b+ 35 m ,spit + possibile friend piccolo in uscita, 0,50 nero
2 tiro: 8a 40 m , friend in uscita 0,50 o 0,65 e spit ,attenzione agli attriti ! Slungare le protezioni all’inizio nel traverso verso sinistra.
3 tiro: 6c+ 30 m, portare tutti i friend ,spit , in uscita dal dietro andare a dx (spit evidente)
4 tiro: 7a+ 25m, friend dall’ 1 al 1.80 + spit
5 tiro: 7c+ 40 m , friend dallo 0.65 al 1.50, doppiare i piccoli .
6 tiro: 7b 30 m (sullo specchio sopra la sosta ) oppure dalla sosta a sx 6b+ prendendo subito lo spigolo , entrambi a spit
Discesa: tutte le soste sono con spit di cui uno ad anello.
Doppie lungo la via (4 doppie : da s6 a s5, s5 a s4,da s4 a s2 , s2 a terra)
2 mezze da 60 o singola più cordino sempre da 60
CONSIDERAZIONI DI QUESTA ESPERIENZA:
Si torna sempre arricchiti da esperienze come questa. Eppure cosa abbiamo fatto se non piantare degli spit nella roccia? Scalare della roccia che nessuno aveva mai sfiorato prima . Appenderci in angoli di parete inesplorati. Ferirci mani, braccia, gambe, faccia .. tutto per quel pezzo di roccia.
La complessità nasconde la superficialità
Nella semplicità si nasconde la profondità , dice krishnamurti .
Penso sia un po’ quello che si nasconde dietro un semplicissimo pezzo di parete nel bel mezzo del nulla che più nulla non si può nel supramonte di Oliena.
Quando ho visto per la prima volta quel “pezzo di roccia” sono rimasta senza parole per la sua bellezza. Poi ho scoperto anche che quella roccia lasciava ancora spazio per nuove linee. Mi si è illuminato il viso quando subito dopo mi si è insinuata nella testa l’idea di andarci a mettere le mani sopra. E così abbiamo creato lo squadrone per dare vita al progetto: io , il micke (Michele Amadio) e ricciolino (Andrea Migliano). Inutile dire che per me era molto importante fare quest’esperienza con delle persone a cui voglio molto bene , perciò ecco spiegata la triade!
L’idea era quella di dare vita ad una linea che rispettasse eticamente i nostri stili di scalata e soprattutto che portasse il segno dei nostri rispettivi limiti (atletici e mentali). Dopo aver ripercorso l’anno passato le orme di Larcher, Vigiani e Oviglia in Sardegna mi sono appassionata del loro stile di apertura dal basso: semplicemente l’immagine di quel che sono loro.
Per me questo è lo stile più bello, più puro, chiamiamolo etico… insomma lo stile che a parer mio dovrebbero portare tutte le linee aperte dal basso perché oltre che dare al tutto un po’ di pepe in più, credo sia quello che distingue l’arrampicata sportiva dall’ alpinismo.
Scalare al tuo massimo, trovare qualcosa su cui appendersi ai cliff, fermarsi, recuperare il trapano, bucare, ripartire… e perché no, nel nostro caso abbiamo rispettato l’etica del clean climbing lí dove abbiamo trovato delle fessure. La via che ne deriva è un mix di placche strapiombanti con spit obbligati , diedri e fessure da proteggere/ integrare e una roccia superba che solo il Lanaitto sa donare.
Poi senza dilungarmi troppo perché lascio ai ripetitori il compito di giudicare la bellezza dei tiri e la loro difficoltà (io nella libera ho dato il mio giudizio ma sappiamo bene che i gradi sono soggettivi) credo che questa sia per me la più bella avvenuta di apertura dal basso, dove lo stile e l’unione della nostra cordata sono stati determinanti per la buona riuscita.
Grazie amici !